RECENSIONE SERIE TV: Tredici – stagione 3

Come molte altre persone, anch’io prima di iniziare la terza stagione di Tredici ero piuttosto perplessa, infatti non ritenevo per niente necessario portare avanti la storia. Dopo averla vista, invece, mi sono ricreduta completamente: la terza stagione di Tredici è ben fatta (mi azzarderei a dire che è forse la stagione che ho preferito), la storia è stata costruita e sviluppata molto bene. Insomma, non è stata “campata per aria” come ci si aspettava.

RECENSIONE

Il primo aspetto positivo di cui vorrei parlare è il modo in cui i fatti sono raccontati.
La voce narrante è quella di Ani, ragazza che si è da poco trasferita alla Liberty High School e che ben presto si ritrova coinvolta nelle vite problematiche dei protagonisti della serie. Vediamo così l’alternanza tra le vicende avvenute prima della morte di Bryce Walker e ciò che invece sta succedendo nel presente, ovvero il casino in cui si ritrovano i ragazzi dopo la morte dell’ex studente della Liberty. Mi è piaciuta molto la tecnica usata per distinguere gli eventi del passato dagli eventi del presente: le scene ambientate nel passato presentano una luce più brillante e solare, come a sottolineare che il periodo compreso tra il cambio di scuola di Bryce e la morte di quest’ultimo è stata la fase più serena per i vari personaggi; al contrario i momenti del presente sono caratterizzati da una luce più fredda e pallida (per intenderci: la stessa luce presente nel film Twilight), quasi a indicare la situazione di crisi e angoscia in cui sono precipitate le loro vite.
Ho apprezzato parecchio il modo in cui l’indagine relativa alla morte di Bryce è stata portata avanti.
In ogni episodio Ani e Clay si concentrano su un personaggio diverso, cercando di capire quale motivo questa determinata persona avrebbe potuto avere per commettere l’omicidio. 
Buono anche lo sviluppo dei vari personaggi: nel corso della stagione ogni personaggio ha il giusto spazio e ciò ci permette di scoprire sempre più a fondo i retroscena della vita di ognuno. 
Come sempre vorrei fare i miei complimenti agli attori, perché credo che siano tutti estremamente perfetti per il ruolo che devono interpretare; in particolare ho adorato Brandon Flynn e Devin Druid: Brandon Flynn riesce a dare sempre una grande sensibilità al suo personaggio, facendo ogni volta emergere lati nascosti del carattere di Justin; Devin Druid ha compiuto un lavoro pazzesco nell’interpretare Tyler, riuscendo a comunicarci il dolore fisico e psicologico che Tyler ha dovuto affrontare.

CONTRO LE CRITICHE INUTILI
(SPOILER)

In questa seconda parte della recensione vorrei soffermarmi su alcuni punti di Tredici che sono stati criticati parecchio sul Web, ma secondo me ingiustamente.

1) IL CAMBIAMENTO REPENTINO DI BRYCE – Nei vari flashback risalenti alle ultime settimane di vita di Bryce ci viene mostrato un ragazzo che inizia a rendersi conto delle cose terribili che ha fatto in passato e così decide di provare a cambiare, di provare a fare qualcosa di buono per cercare in un certo senso di rimediare agli errori commessi. In molti si sono lamentati di ciò, sostenendo che non è possibile che una persona si trasformi dall’oggi al domani… In realtà non è questo che succede all’interno della serie. È vero, Bryce si rende conto di aver fatto soffrire molte persone e così inizia a comportarsi in maniera più umana… tuttavia continua ad avere dei momenti in cui non riesce a controllarsi e vorrebbe tornare a fare le stesse cose che faceva prima. Quindi non è vero che Bryce cambia completamente e improvvisamente. Basta pensare a quando decide di andare a rubare a casa di suo padre dopo che questo ha abbandonato lui e sua madre per andare ad abitare con un’altra donna; oppure a quando spacca la gamba a Zach perché pensa che gli abbia rubato la fidanzata. 

2) I SEGRETI – Molte persone hanno criticano il fatto che i personaggi di Tredici hanno tutti troppi segreti, polemica secondo me senza senso. Nel momento in cui vi è in corso un’indagine su un omicidio mi sembra abbastanza normale che tutti cerchino di rivelare il minimo indispensabile, perché tutto potrebbe ritorcersi contro di loro. Soprattutto ricordiamoci che, per quanto possa trattare argomenti seri, Tredici rimane una serie tv che deve far si che le persone abbiano voglia di vederla, perciò inserire segreti che vengono alla luce man mano è semplice prassi.

3) LA MANCANZA DI ALCUNI PERSONAGGI – C’è chi ha tirato in ballo il fatto che alcuni personaggi non ci siano più in quest’ultima stagione – come Ryan, Marcus e Sherry – e non vengano nemmeno menzionati. In parte anche a me è dispiaciuto non vedere più queste figure, però non mi sembra il caso di andare  a criticare la stagione per una cosa di questo tipo… Meglio eliminare dei personaggi, piuttosto che tenerli ma lasciarli lì a fare niente. 

4) I CRIMINI E IL FINALE – Nell’ultimo episodio si scopre che Alex ha ucciso Bryce in uno scatto d’ira e che Jessica è stata sua complice in quanto non ha fatto nulla per fermarlo o aiutare Bryce a non morire affogato. Quando lo scoprono, gli amici di Alex e Jessica si mettono d’accordo per proteggerli e dichiarare colpevole Montgomery de la Cruz, che si trovava già in carcere per aver violentato Tyler e che nel frattempo era morto proprio in prigione. Il padre di Alex, il Vice Sceriffo Standall, si rende conto che è stato suo figlio a commettere il crimine, eppure decide di rimanere in silenzio. Tantissima gente ha criticato il modo in cui tutti si sono messi d’accordo per proteggere i due assassini, senza però pensare al fatto che Tredici mostra la vita vera e il vero comportamento delle persone in determinate circostanze e io credo che in molti avrebbero agito nello stesso modo in cui si sono comportati i personaggi di questa storia, se si fossero trovati nella loro situazioneTredici non vuole fornire dei modelli di comportamento da seguire, anzi mette in scena ciò che la gente fa realmente, quello che succede davvero, facendo in questo modo riflettere sulle situazioni più terribili che purtroppo si verificano veramente. Quante donne, come Jessica, dopo essere state violentate hanno timore o vergogna di farlo sapere? Quanti ragazzi si comportano in modo brutale come Bryce o Monty per colpa dell’ambiente in cui sono cresciuti? Quanti ragazzi hanno paura di fare “coming out”? Quanti giovani si rifiutano di farsi aiutare dagli amici o dagli adulti, preferendo tenersi dentro il dolore che provano? In quanti hanno problemi con dipendenza da alcool o droga?

In molti criticano Tredici considerandolo un deludente teen drama, sostenendo che con il passare del tempo l’hanno fatto diventare un prodotto eccessivamente commerciale; invece io credo che sia una serie ben fatta, che tratta in modo giusto argomenti di cui molte volte la gente preferisce non parlare.

N.B. Nella versione italiana hanno sbagliato a tradurre: Montgomery was killed in prison, non si è suicidato.
Avete mai visto Tredici? Che ne pensate?

MARTA


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