RECENSIONE: Tesoro d’Irlanda di Manuela Chiarottino

TITOLO: Tesoro d’Irlanda
AUTRICE: Manuela Chiarottino
EDITORE: More stories
PAGINE: 278

TRAMA:
Non sempre il cuore ha radici nel luogo in cui vive, ed Eillen lo sa bene.
Cresciuta con suo padre fin dalla tenera età, subendo l’abbandono della madre, la giovane frontwoman di un gruppo celtico è ormai una donna adulta con grandi ambizioni ma che non ha ancora incontrato l’amore.
La terra verde della sua infanzia sembra di nuovo chiamarla a sè, giorno dopo giorno.
Ogni particolare conduce i suoi passi sulle tracce dell’isola, e l’incontro con Fosco, un uomo taciturno e affascinante, la turba fino a costringerla a mettere tutto in discussione, dal cuore alla ragione.
E se avesse avuto sempre ragione sua madre, mentre narrava di fate dei boschi e magie d’altri tempi?
E se l’amore prescindesse la realtà, scegliendo vie a volte surreali, ma altrettanto vivide?

RECENSIONE

L’attaccamento profondo alle proprie radici indica che l’essere umano è contraddistinto da un’identità, che non è solo un individuo ameno, ma che acquisisce uno status di persona conscia dei suoi imprescindibili sé.
In Tesoro d’Irlanda di Manuela Chiarottino la protagonista Eileen è in preda alla perseverante ricerca delle sue origini irlandesi, soprattutto col suo passato che le torna in mente ogniqualvolta che le sovviene il tormentato ricordo della madre: la folta chioma rossa e il temperamento caratteriale saranno le linee guida per i lettori giacché la nostra Eileen somiglia molto alla sua genitrice. La figura paterna incarna l’autorità e, per certi versi, è un personaggio nostalgico e potrebbe apparire un “monotono” professore costretto a educare la propria figlia senza la moglie perché lo ha lasciato. Questa giovane ventiseienne vive in Italia, però dentro al suo cuore serba le reminiscenze irlandesi, a volte vaghe a volte più nitide, risalenti alla sua infanzia. Artista sognatrice, Eileen – che non si dà mai per vinta – scioglie il nodo che lega la trama della sua storia personale e nel corso degli eventi che la legano e la tengono appesa a un filo incontra Fosco, un uomo sulle prime tenebroso e scostante del quale si innamora. L’inaspettata morte di Caitlin, ovvero la madre, recherà sofferenza alla giovane protagonista e il mistero che la lega alle sue origini irlandesi si farà sempre più fitto e intricato, quindi toccherà ai nostri protagonisti svelare i segreti di questa donna scomparsa prematuramente.
Lo stile di questo romanzo è a tratti fiabesco, infatti è impreziosito dai miti e dalle leggende che rendono gli irlandesi autoctoni del paese in cui vivono. Fate, elfi e magia alleggeriscono il tono narrativo rendendolo fluido e carico di vitalità, inoltre mi hanno strappato dei sorrisi perché la nostra autrice descrive le tradizioni di Caitlin con molta spontaneità e genuinità tanto è vero che è come se i lettori facessero un viaggio immaginario in Irlanda. In questo periodo complicato della storia dell’umanità per via di questa pandemia inoltrarmi tra le pagine di Tesoro d’Irlanda mi è sembrato come varcare la soglia di un “sogno di una notte di mezza estate” shakespeariano; la dettagliata descrizione dei luoghi mi ha scostata dai “non-luoghi”, così definiti dallo studioso Marc Augè, poiché i boschi e le foreste designate, come se l’autrice li dipingesse, schiudono gli occhi della fantasia per impartire la mimesi-poiesi dei sogni  a coloro che ameranno questo romanzo.
La sensibilità di Eileen è tangibile (è un “tesoro” irlandese che Fosco ha scoperto), si percepisce e nessuno ne rimane illeso, ragion per cui le sue vicende non restano incastonate fra le pagine, ma assumono forma e vita propria chiunque potrà metabolizzarle e farle germogliare dentro se stesso. Fra l’altro diviene realistica la resa introspettiva dei personaggi che si materializza mediante i ripetuti flashback, di cui si avvale la nostra scrittrice per incrementare la suspence e far emergere step by step gli episodi tragici che hanno segnato le vite travagliate di Eileen e Fosco. L’atmosfera incantata è il leitmotiv finale che rimane impresso ai lettori i quali, appunto, si sentiranno “ricchi” di queste perle di saggezza o “tesori” (parafrasando il titolo dell’opera) che Manuela Chiarottino attraverso Tesoro d’Irlanda ci ha voluto infondere nell’animo.

Sabrina Santamaria

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