VCUC intervista… Roberto Ricci

Per martedì 21 gennaio avevamo programmato una puntata di VCUC on air dedicata alla paura. Purtroppo, per motivi tecnici, la puntata è stata rimandata. Per il momento la potete ascoltare QUI; vi terremo aggiornati sulla nuova data di trasmissione tramite la nostra pagina Facebook.

Il primo ospite della puntata è stato l’autore Roberto Ricci, il “parrucchiere del brivido”: con Roberto abbiamo parlato in particolare della sua raccolta Nero corvino. Trovate QUI la versione audio della sua intervista.

1) Buongiorno e benvenuto su VCUC! Ti va di presentarti ai nostri lettori? Chi è Roberto Ricci?
Mi chiamo Roberto Ricci. Ho 56 anni. Abito a Ancona e svolgo la professione di parrucchiere. Sin da ragazzo ho sempre avuto la passione per la scrittura. Dopo aver vinto nel 2012 un concorso letterario con un racconto thriller dal titolo Il Cappotto, sono stato soprannominato “il parrucchiere del brivido”.
 
2) L’argomento della puntata di oggi è la paura e in Nero corvino sono raccolte diverse storie in tema: quali sfumature di questa emozione racconti nella tua opera? Come dipingi atmosfere diverse?
La paura è fatta di mille sfacettature. C’è quella più razionale. Avere un incidente. Contrarre una grave malattia. Un ladro che ti entra in casa. Poi, c’è quella più fantasiosa. Irrazionale. Quella che stimola la creatività degli autori di genere. La paura di incontrare un folle maniaco assassino. Di essere vittima di fenomeni soprannaturali. Venire a contatto con esseri alieni o con fantasmi. Nelle mie storie ci sono entrambe le paure. Razionali e irrazionali.
 
3) Il romanzo contenuto nella raccolta, L’acconciatura sbagliata, narra le vicende di un misterioso assassino che uccide alcuni parrucchieri. Vista la tua professione, sono curiosa di scoprire come ti è venuta questa idea e se ti sei ispirato a qualche persona reale per inventare i personaggi.
L’acconciatura Sbagliata è nato, perché ho pensato che non c’era mai stato un giallo ambientato nel mondo dei parrucchieri e mi è sembrata un’idea originale. Per tratteggiare la figura di alcuni personaggi, mi sono ovviamente ispirato a qualche collega, ma soprattutto ho romanzato certe situazioni e comportamenti che conosco molto bene, essendo in questo ambiente da parecchi anni. Anzi, posso dire di esserci nato, visto che anche i miei genitori erano parrucchieri.
 
4) Tre ingredienti fondamentali per spaventare il lettore?
Il primo è saper tenere alta la suspense e non annoiare mai il lettore. Un thriller può anche essere brutto, ma non deve mai essere noioso.
Il secondo è fare in modo che il lettore si immedesimi nella storia e viva in prima persona le paure dei personaggi.
Il terzo è saper dosare bene la tensione e le scene splatter, horror o comunque violente. Ad esempio, quando la vittima si trova in una stanza al buio, è bello far sapere già al lettore che l’assassino è lì dentro con lei. Poi, giocare con lui come il gatto con il topo. Fargli salire al massimo l’angoscia per la sorte della povera vittima e farla poi morire nel momento più inaspettato, con una buona dose di splatter.
 
5) Nella vita hai scritto anche alcuni cortometraggi… Scrivere libri e scrivere sceneggiature in cosa differisce? Credi che il cinema influenzi il tuo stile nei racconti e nei romanzi?
Premetto che io scrivo i soggetti. La sceneggiatura la scrive il regista e io a volte collaboro con lui alla stesura. La differenza tra scrivere un libro e un soggetto per lo schermo, è principalmente che nel libro sono io al 100%. Scrivo esattamente quello che voglio comunicare al lettore. Mentre sullo schermo lo sono diciamo al 70%, poiché il lavoro lo realizza il regista, dandogli giustamente il suo stile. Poi spesso, è anche una questione di budget e certe cose scritte su carta, non sono realizzabili perché troppo costose. Parliamo di piccole produzioni indipendenti.
Il cinema ha molto influenzato la mia scrittura. Sono un grande fan di Dario Argento e nelle mie storie si ritrovano le atmosfere dei suoi film. Uno dei complimenti che mi hanno fatto più piacere, è stato che le mie storie sono molto visive. A chi legge, sembra proprio di assistere alla visione di un film, talmente sono descrittive.
 
6) Che progetti hai per il futuro?
Tra Marzo e Aprile uscirà il mio nuovo romanzo dal titolo L’immagine Malvagia, sempre pubblicato da “Le Mezzelane casa editrice”. Questa volta il protagonista è uno scrittore di libri thriller, che si troverà coinvolto in una vicenda da incubo.
Poi, durante l’anno usciranno due nuovi cortometraggi tratti da mie storie.
Il primo è È Solo Un Gioco, diretto da Leonardo Barone, un giovane regista molto tecnologico, che ha già vinto numerosi premi con il suo precedente lavoro.
Il secondo è La Goccia Maledetta. Questo cortometraggio è diretto da Emanuele Pecoraro e prodotto da Pierfrancesco Campanella. Per me è un motivo d’orgoglio, perché Campanella è un regista ben noto nel cinema di genere Italiano, grazie ai film Bugie Rosse e Cattive Inclinazioni, interpretati da nomi come Franco Nero, Florinda Bolkan e addirittura la grande Alida Valli. Vidi al cinema anni fa questi film e non avrei mai pensato che un giorno, ci avrei collaborato. La vita è piena di sorprese.
Ci sono poi altri progetti in cantiere, che spero trovino fra il 2020 e il 2021 la strada per essere realizzati.
 
7) Ti va di salutarci con un estratto da Nero corvino? Potresti leggerci qualche riga… da una delle scene più inquietanti… A te la scelta!
Ecco un estratto da L’acconciatura Sbagliata.
 
Dopo aver ispezionato la sua stanza, Asia riportò a letto la piccola, che una volta sotto le coperte ricominciò a tremare. “Mamma… e se torna l’uomo nero?” “Tesoro, non c’è nessun uomo nero. Hai solo fatto un brutto sogno. Per stanotte, ti lascio la luce accesa, ma non ti ci abituare” rispose Asia sorridendo. Dopo aver aperto anche l’armadio, come ultimo controllo per tranquillizzare ulteriormente la bambina, uscì dalla camera, lasciando la porta aperta alle sue spalle. Non fece in tempo a rimettersi a letto, che la piccola gridò ancora. “Adesso basta” sbuffò. Rientrò nella stanza di Ginevra, che seduta sul letto tremava, stringendo il cuscino al petto. Asia stava per dirle qualcosa, quando udì una voce alle sue spalle. “Bisogna sempre dare retta ai bambini”. La donna si voltò  e vide una figura vestita di nero, con un passamontagna sul viso e le mani guantate. La destra, stringeva minacciosamente un paio di forbici. Erano le stesse con le quali tagliava i capelli alle sue clienti. Il misterioso visitatore la prese per un braccio. Asia, gridò a sua figlia di scappare. Con un balzo la piccola scese dal letto, corse fuori dalla stanza e si nascose dietro un mobile del soggiorno. Tremava e singhiozzava terrorizzata. Sua madre intanto, lottava disperatamente per sottrarsi alla furia del suo aggressore. Non era mai stata una donna debole e anche in questa situazione, nonostante la paura, riusciva a reagire. Gli assesto’ un calcio nel ginocchio, mossa che le permise di liberarsi dalla stretta e allontanarsi per cercare sua figlia. La chiamò, dicendole che dovevano uscire subito di casa e chiedere aiuto. Nel sentire la voce di sua madre, Ginevra si rincuoro’ e sbucò dal suo improvvisato nascondiglio.  Giusto il tempo per vedere l’assassino che infilzava con violenza le forbici nella schiena di Asia. La bambina restò paralizzata davanti a quella scena terribile.

Ringraziamo Roberto per essere stato con noi! Se avete altre domande per lui, lasciatele pure nei commenti: Roberto risponderà con piacere 🙂

ALEX


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