RECENSIONE: Sarai la mia sposa di Eleanor Rigby

TITOLO: Sarai la mia sposa
AUTRICE: Eleanor Rigby
TRADUTTRICE: Alice Croce Ortega
PAGINE: 425

TRAMA:
Maximus di Lancaster avrebbe dovuto immaginare che, dopo una cattiva notizia, ne sarebbe arrivata una peggiore. Come se dover gestire un trio di zitelle in erba durante la Stagione non fosse abbastanza, il suo contabile gli comunica che ha un mese di tempo per sposarsi.
Altrimenti perderà la sua maggiore fonte di reddito: la casa del vizio che ha creato a Knightsbridge.
Quando l’estate sarà finita, se non troverà marito, Florence Marsden sarà ufficialmente considerata «non sposabile», il suo obbiettivo da quando ha uso di ragione. Il suo sogno è di diventare una giramondo e vivere tutte quelle avventure che alle donne maritabili sono proibite, ma il suo nuovo padrino è deciso a contrastare i suoi piani e, quel che è peggio, a farla diventare sua moglie. Se vuole portarla all’altare, dovrà affrontare una lista di richieste tassative: tutte folli e improbabili come la futura sposa, che non ha intenzione di accontentarsi di meno di così. Per adempiere alle richieste, Maximus dovrà mettere in pericolo la sua integrità fisica e la sua preziosa reputazione, ma ancora non sa che ad essere veramente a rischio è il suo cuore…

RECENSIONE

Ricorda Bridgerton… ma è meglio dei libri di Julia Quinn.
Ambientazione, premesse e dilemmi sono abbastanza simili ai romanzi resi famosi dalla serie Netflix: siamo all’inizio dell’Ottocento in Inghilterra, le fanciulle si devono sposare, è tutto onore e pudore, gli uomini fanno i libertini, c’è qualche scena erotica… ma, attenzione, qui la protagonista è una bella novità: Florence Marsden non vuole per niente sposarsi, non ne ha proprio alcuna intenzione. Non è di certo il primo personaggio femminile a rifiutare il matrimonio, eppure c’è qualcosa in Florence che la rende unica nel suo genere. Forse l’estrema vivacità? La curiosità senza limiti, l’ironia, il gusto per lo scandalo… Insomma, è una tipina tutta pepe, una donna molto moderna.
Il protagonista maschile, Maximus di Lancaster, invece ha tutte le caratteristiche del Duca di Hastings e dei suoi compari: scapolo, ricchissimo, ama le donne (tante…) ma non vuole impegnarsi… anche se già dopo poche pagine si trova costretto a sposare proprio Florence, e a farlo in fretta. All’inizio sono rimasta un po’ perplessa dalla velocità con cui si giunge al “fidanzamento”, poi con il procedere delle pagine ho apprezzato lo spazio lasciato alle avventure successive dei due protagonisti: Florence infatti accetta di sposare Maximus solo a patto che lui riesca a soddisfare una lista di otto punti, ovvero a farle vivere delle esperienze uniche e quasi impossibili per una donna dell’epoca (tra cui: fumare oppio, dare l’assalto a una carrozza ed essere un uomo… almeno per una volta).
La relazione tra Maximus e Florence è spassosa e, sebbene ci siano alcune scene dove l’attrazione fisica prende il sopravvento, ho apprezzato molto la scelta dell’autrice di puntare sulla loro capacità di sorprendersi a vicenda e ridere insieme.
Florence ha diverse sorelle, e nel rappresentare la famiglia Marsden credo proprio che Eleanor Rigby si sia ispirata a Piccole Donne. Le ragazze infatti sono veramente molto unite, hanno un legame profondissimo e Florence mi ha ricordato un po’ Jo March.

Nell’insieme Sarai la mia sposa è stata una lettura molto piacevole, sicuramente leggera e di certo non un saggio storico… ma divertente e romantica! Personalmente ho preferito questo libro ai primi due capitoli di Bridgerton, che ho trovato fin troppo concentrati sulla componente erotica e dal testo poco curato. In conclusione? Consigliato a chi ama i regency romance di qualità.

Alex

amore, donne, recensione, romanzo storico

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