RECENSIONE: Ossessione di Laura Gronchi

TITOLO: Ossessione
AUTRICE: Laura Gronchi
EDITORE: Porto Seguro
PAGINE: 526

TRAMA (redatta da Adelaide):
Sara, infermiera volontaria in Etiopia, sequestrata da un gruppo di estremisti capeggiati dal sanguinario Ikpeba, riesce a fuggire dopo una lunga prigionia. Viene recuperata miracolosamente, dopo avere vagato per cinque giorni in stato confusionale, dal maggiore Sergio Morelli, con il quale intratteneva una relazione nata nel campo dove entrambi prestavano servizio.
La coppia di rientro in Italia, a Pisa, viene accolta con grande clamore dei media. Per loro si prospetta un periodo di riposo e, a tal fine, Sergio chiede a Sara di trasferirsi da lui, sperando di poterle ridare un po’ di pace.
Ma Sara, vittima di incubi notturni, fatica a riprendersi; peraltro, è in procinto di divorziare dal marito, Marco, un avvocato di grido, un uomo violento e determinato a non rinunciare a lei.
Anche Sergio, ignaro, ha una stalker. Si tratta di Samantha, una donna con disturbi psicologici che, non essendo riuscita a conquistare Sergio, già innamorato di Sara, vive con l’ossessione di distruggere i due.

RECENSIONE

Il romanzo di Laura Gronchi è un coinvolgente giallo d’azione ambientato principalmente in Etiopia.
Tra villaggi isolati e impervie zone desertiche, si muovono militari italiani, operatori di Medici senza frontiere e un gruppo terroristico di matrice islamica, guidato dal folle e sanguinario Ikpeba.
Tutto ruota attorno alla storia d’amore tra il Maggiore Sergio Morelli e l’infermiera Sara Togni, che viene ostacolata dalle persecuzioni di Marco, ex marito di Sara, e di Samantha, una spasimante non corrisposta da Sergio. I due ossessionati non si fermeranno davanti a nulla pur di perseguire il loro obiettivo, soprattutto Samantha che, in qualità di figlia di un importante uomo di governo, attinge a informazioni molto riservate sul Maggiore Morelli.
Anche Sara, però, ha la sua ossessione. Dopo essere fuggita dal covo dei terroristi, soffre di incubi notturni ed è certa che questi non cesseranno finché non avrà ucciso personalmente Ikpeba. Di questo approfitterà il Colonnello Fabbri, determinato a catturare i terroristi.

I temi trattati, oltre all’amore, sono l’amicizia, la vendetta, la gelosia, ma ci sono anche l’attaccamento alle proprie idee, l’inflessibilità dei comandi militare, l’obbedienza e la disobbedienza, e poi ancora il fanatismo e la violenza fine a se stessa, il tradimento.
Ottima la descrizione dei personaggi e delle loro ossessioni, quelle di Marco che declinano fino al perverso, quelle di Samantha che la rendono astuta, capace di raggirare chiunque sfruttando ogni singola opportunità; realistiche le loro azioni e i loro comportamenti. Mi ha colpito ad esempio come da “sconfitta” e penosamente imbruttita, Samantha si trasformi in una splendida donna man mano che la sua vendetta prende forma.
Una trama che, per quanto articolata, non risulta affatto confusa: i tanti elementi si intrecciano perfettamente dando vita a scenari riconoscibili quanto attuali.
La scrittura è molto scorrevole e permette al lettore di immergersi nelle scene visivamente.

Tra le azioni militari, gli intrighi architettati dagli amanti respinti e la storia d’amore di Sergio e Sara – che procederà tra passione, incomprensioni e vicissitudini rocambolesche – l’autrice riesce a tenere il lettore incollato alla trama senza che le cinquecento e più pagine si vedano scorrere.

Adelaide J. Pellitteri

autori emergenti, recensione

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