RECENSIONE: A tragic kind of wonderful di Eric Lindstrom

Quando un libro scelto per caso si trasforma in un piccolo miracolo. 

TITOLO: A tragic kind of wonderful
AUTORE: Eric Lindstrom
EDITORE: Poppy
PAGINE: 281
TRAMA (tradotta da me):
Il disturbo bipolare rende imprevedibile la vita della sedicenne Mel Hannigan . La sua ultima sfida è riuscire a trovare un equilibrio tra i suoi sentimenti crescenti per un ragazzo e il suo istinto di tenere tutti a distanza. E quando una vecchia amica affronta Mel con la verità sulla fine della loro amicizia, segreti nascosti minacciano di tornare in superficie e sconvolgere il suo fragile equilibrio.
Mentre le pareti del rigido mondo di Mel si frantumano, lei teme il peggio: che i suoi amici la abbandonino una volta svelato il suo segreto. Mel può permettersi di rischiare tutto per scoprire se la accetterebbero comunque?
In questo libro Eric Lindstrom, l’acclamato autore di Not if I see you first, esamina la paura che ci impedisce di mostrare il nostro vero io, e il coraggio che serve per farsi amare esattamente come si è davvero.

 

RECENSIONE

Mi credete se vi dico che quando ho comprato A tragic kind of wonderful non l’ho fatto per la trama? Certo, la storia sembrava carina… Ma ciò che mi ha spinto all’acquisto è stato altro: galeotti furono il titolo e la copertina. Quest’ultima, soprattutto, è stupenda, mi ricorda molto un quadro d’arte modernamacchie di colore sparse su una tela bianca.

Come ormai è ovvio, io ho sempre amato tutto ciò che riguarda il caos e la confusione (fisica ed emotiva), perciò questo libro calza a pennello: “casino” è la parola perfetta per descrivere il mondo della protagonista, Mel. 

Mel Hannigan ha 16 anni e soffre di disturbo bipolare, il che rende la sua vita tutt’altro che semplice… Ogni istante della sua esistenza è imprevedibile. E difficile.
Non può raccontare la verità a nessuno dei suoi amici, non vuole che la considerino in modo diverso, che la trattino come se fosse una malata o una matta.

Nel corso della storia Mel dimostra di essere una ragazza forte e dal cuore d’oro: è sempre gentile con tutti, ha sempre un sorriso da dispensare… Anche quando è triste o arrabbiata, ovvero anche quando fingere le costa molto. Infatti lei non prova emozioni come gli altri, tutto per lei è amplificato a mille: quando vive una situazione particolare, fuori dal quotidiano (come un litigio o una serata romantica), o quando non prende correttamente tutte le sue medicine, le sue sensazioni crescono, si ingigantiscono, si gonfiano fino a esplodere. La tristezza diventa depressione, la gioia un’esagerata eccitazione e la rabbia si trasforma in cieca ira.

All’inizio riuscire a capire Mel non è stato facile… Ma, pagina dopo pagina, sono riuscita a entrare meglio nella sua testa e a comprendere il suo punto di vista (il libro è scritto in prima persona): era interessante, coinvolgente, intenso… E un po’ inquietante, tutto allo stesso tempo. I pensieri di Mel sono fluidi, sembrano sensati, e mi ci è voluto un po’ per trovare le falle nei suoi ragionamenti, per cogliere quando non stava pensando “dritto”.  
Questo libro è a tratti straziante (in senso positivo), perché permette di realizzare quanto in trappola a volte si senta Mel a causa del trattamento che le riserva la sua famiglia, quanto sia arduo sopportare le bugie che gli altri le dicono per proteggerla. Ma, d’altra parte, si percepisce anche tutta la sofferenza di chi le vuole bene, di coloro che non possono smettere di preoccuparsi per lei e che fanno di tutto per impedirle di fare sciocchezze.

A tragic kind of wonderful è un mondo ricco di sentimenti confusi.
Troviamo tenerezza e affetto quando Mel parla del suo “fratellone” Nolan e della sua teoria secondo la quale “ognuno di noi ha un super potere speciale”, poi sentiamo il suo dolore quando ricorda il loro ultimo giorno insieme… Non mancano l’amore e l’amicizia: le passeggiate sulla spiaggia e le lunghe chiacchierate con David, che le fa battere il cuore a mille, o le conversazioni e le risate con Zumi, Connor, Holly e Declan.
Mel vive tutto, e vive tutto molto intensamente.

L’unico difetto che mi ha rovinato un po’ il libro è il finale, che giudico troppo corto e troppo semplicistico. Tutti i drammi delle pagine precedenti vengono liquidati in fretta e la situazione sembra risolversi in un baleno. Troppo facile (e poco realistico) per i miei gusti, avrei preferito qualcosa di più sostanzioso, di più profondo, qualcosa che fosse più in linea con il resto della storia.

Ciò nonostante, consiglierei questo libro a chiunque voglia vivere (come dice il titolo) un’esperienza “tragica e meravigliosa”.

Fatemi sapere cosa ne pensate,

ALEX


P.S.
Vi avverto: capire Mel è difficile, perciò vi do un consiglio: prestate molta attenzione allo schemino all’inizio di ogni capitolo, dove Mel rappresenta le sue condizioni fisiche ed emotive con quattro animali. Questo vi aiuterà molto a riassumere il suo stato prima di ogni evento e a cogliere tutte le sfumature delle sue azioni.

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