COMMENTO: The time traveler’s wife di Audrey Niffenegger

[Premessa: questa non è una recensione, bensì un breve commento su libro e serie tv. Attenzione: contiene qualche spoiler.]

Ho scoperto questa storia grazie alla serie tv HBO uscita quest’anno – che purtroppo non è stata rinnovata per una seconda stagione. Come ho già avuto modo di scrivere in un precedente post dedicato a The time traveler’s wife (vi consiglio di leggerlo: QUI), questa non è solo una storia d’amore: questa è soprattutto una storia sul libero arbitrio, sui rapporti di potere e sulle aspettative. Ma soprattutto questa non è la storia di un viaggiatore nel tempo: questa è la storia di sua moglie. E in questo “di” – che indica possesso o quantomeno subordinazione – è scritta buona parte della storia di Clare.

“It comes out so quietly that I have to ask her to repeat it: “It’s just that I thought maybe you were married to me.”

La serie tv secondo me dà una buona rappresentazione dei rapporti tra Henry e Clare, dalla loro lotta contro il tempo e del forgiarsi reciproco delle loro personalità. Peccato non poter vedere il seguito sul piccolo schermo, perché – nonostante la seconda metà del libro non sia romanticamente entusiasmante come la prima – la vita da sposati dei due protagonisti è senza dubbio la parte più realistica: mostra infatti la monotonia e la difficoltà dell’affrontare insieme le disgrazie della vita. Se nella prima parte vediamo il gioco tra una giovane Clare in formazione e un adulto e saggio Henry, nella seconda entrambi stanno diventando chi dovevano essere e sono “in viaggio” insieme. Per Clare è finita l’euforia di avere un misterioso viaggiatore nel tempo con cui passare le giornate studiando francese, facendo i compiti, giocando a scacchi e chiacchierando di un futuro lontano; da adulti bisogna lavorare e mettere su famiglia, e che Henry possa già sapere come andranno le cose inizia a turbare Clare; il fascino del viaggiatore del tempo inizia a sembrare una maledizione. Questo diventa evidente soprattutto quando Clare non riesce a portare a termine una gravidanza: ogni feto eredita infatti il gene mutato di Henry e viaggia nel tempo prima di nascere… morendo tutte le volte. Dopo numerose gravidanze e conseguenti aborti, Clare si ritrova in una situazione disperata.

“Clare, I want to tell you, again, I love you. Our love has been the thread through the labyrinth, the net under the high-wire walker, the only real thing in this strange life of mine that I could ever trust.”

“To lose one child, Mr. DeTamble, may be regarded as a misfortune; to lose three looks like carelessness.”

La vita con Henry non è tutta “rose e fiori”… e questo al lettore è molto evidente – per Clare lo è meno: non sempre è chiarissimo quanto comprenda la problematicità del suo rapporto con Henry. Non fraintendetemi, i due si amano sicuramente tantissimo, ma amore, consapevolezza e libertà non sempre vanno di pari passo. In particolare ho trovato tragicamente triste – ma anche incredibilmente significativa – la scelta di vita finale di Clare: aspettare per l’ultima volta e per sempre fino alla morte il ritorno di Henry. Dedicargli, insomma, tutta la propria esistenza.

“It’s hard being left behind…It’s hard to be the one who stays…Why is love intensified by absence?”

Consiglio la lettura del romanzo e la visione della serie HBO (in Italia trasmessa da Sky).


Conoscete questa storia? Cosa ne pensate?
Per un approfondimento sulla prima parte del commento vi consiglio di leggere anche il post che trovate QUI.

Alex

amore, donne, fantasy, Femminismo, recensione

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