RECENSIONE: Le magiche avventure di Deamira e Solidea di Martina Mazzeo


TITOLO: Le magiche avventure di Deamira e Solidea
AUTRICE: Martina Mazzeo
PAGINE: 130
EDITORE: Caosfera
GENERE: libri per bambini
TRAMA:
Deamira e Solidea sono due bambine molto speciali. Ed è per questo che Cugnet e Darrig, i due folletti, sono venute a trovarle…

RECENSIONE

Le magiche avventure di Deamira e Solidea è un racconto per bambini dalla trama molto semplice: le protagoniste sono due sorelline – quelle citate nel titolo –, la più grande delle quali ogni sera prima di andare a letto legge una fiaba alla più piccola. Il libro che stanno leggendo la sera in cui inizia la narrazione si intitola Il bosco delle fate e, combinazione, quella sera è proprio la notte dei folletti, quella in cui i folletti fanno visita agli umani! Così le bambine si addormentano elettrizzate all’idea che forse quelle strane creature potrebbero far loro visita.
Detto fatto: le due piccole sognano che due folletti si intrufolano nella loro cameretta, ma muovendosi in modo alquanto goffo le svegliano. Le sorelline li riconoscono subito come i protagonisti del loro libro di fiabe e li convincono a portarle con loro a visitare “Il bosco delle fate”, il luogo dal quale provengono.
Il mondo in cui abitano i due folletti è un mondo magico in cui le due ospiti incontreranno tanti personaggi curiosi: elfi, altri folletti, fate, unicorni, mammut, addirittura un basilisco! Deamira e Solidea aiuteranno i folletti a salvare il loro re gravemente malato sfidando mille pericoli e alla fine, la mattina dopo, si risveglieranno nei loro lettini, con il vago ricordo che qualcosa di meraviglioso sia accaduto nei loro sogni.

La storia raccontata così sembra molto carina e accattivante, e in effetti lo è; tuttavia la narrazione mi è sembrata un po’ piatta, potrei quasi definirla insipida. Il mondo magico e colorato delle fiabe, che qui è rappresentato nella sua interezza e con tutti i personaggi più classici, ne esce piuttosto privo di emozioni: non mancano le descrizioni dei personaggi o dei paesaggi, ma sono poco affascinanti, sommarie e a volte ripetitive. Ci sono alcune idee davvero carine, come le bolle di sapone usate come stupefacente mezzo di trasporto, oppure il treno che si sposta su eterei binari dei colori dell’arcobaleno; idee che l’autrice avrebbe potuto sfruttare meglio.

L’edizione inoltre appare poco curata: margini disordinati, così come la punteggiatura, editing insufficiente… e qui forse emerge anche la mano dell’editore, che infatti non gode di ottima fama.

Personalmente, invito l’autrice a rimettere mano al suo lavoro: a lavorare sulla scrittura e a lasciarsi andare alla meraviglia che i bambini provano quando ascoltano narrare una fiaba; la passione non può essere imbrigliata goffamente: l’unico modo di lasciarsi andare ad essa, per chi scrive, è padroneggiare con sicurezza lo strumento della scrittura e poi lasciar volare la fantasia.


Fateci sapere cosa ne pensate.

Alice Croce Ortega

autori emergenti, Libri per bambini

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