RECENSIONE: Isolato di Marco Arcangeli

TITOLO: Isolato
AUTORE: Marco Arcangeli
EDITORE: Pav edizioni
PAGINE: 156

TRAMA:
Isolato è un mulo testardo. Come tutti i muli, del resto. Orfano dalla nascita, la solitudine è l’unica figura che l’accompagna fino a quando non conosce il padrone, un uomo dal “buffo cappello in testa da cui spiccava una piuma marrone bella dritta”. Assieme, affiorano in lui tutti quei sentimenti negati dal fato e, in breve tempo, diventa l’unica vera persona su cui poter contare.Scoprendo il calore della fiducia, però, si rende conto anche di quanto sia facile perderla. E in quel momento, di nuovo solo, decide di reagire. Durante il suo percorso, tra alti e bassi, si imbatte in un ragazzino, a prima vista molto diverso dal padrone. Ma sarà poi davvero così? Un racconto personale di un mulo, della sua solitudine e della sua battaglia; tra sofferenze, ricordi e piccoli momenti di felicità, questo cammino tra le montagne alpine in tempo di guerra lo porterà a farsi delle domande e a capire che l’aiuto è qualcosa di spontaneo, perché, con la persona giusta al nostro fianco, l’esserci non dev’essere neanche chiesto. Qualunque sia il cammino, nessuno potrà mai farcela da solo.

RECENSIONE

Un aspetto che mi ha sicuramente sorpresa di Isolato è la scelta del narratore: un mulo. In un primo momento potrebbe quasi far sorridere l’idea di seguire una storia raccontata da un animale – visto che non si tratta di una favola – eppure già dopo poche pagine si capisce che l’atmosfera del romanzo sarà tutt’altro che leggera… Ci troviamo nell’Italia fascista e Isolato è un mulo che viene venduto a un membro della Resistenza alpina al fine di essere utilizzato per il trasporto di materiali importanti. Isolato non avrà vita facile, infatti ben presto si ritroverà costretto ad affrontare gli orrori e i dolori della guerra e della violenza fascista. 

Ho apprezzato la scelta narrativa particolarmente originale, il modo in cui l’autore ci ha offerto occhi insoliti per guardare e scoprire la realtà. Il mondo in cui vive Isolato è lo stesso in cui viviamo noi uomini, ma al contempo sembra un mondo nuovo e sconosciuto: Isolato vede elementi che noi non vediamo, fatica a comprendere situazioni per noi banali e al tempo stesso a lui appaiono chiarissimi dettagli per noi difficili da cogliere. 
Nel complesso non mi è dispiaciuta questa scelta innovativa e coraggiosa dell’autore; d’altra parte non posso però dire di essere entrata in sintonia con Isolato. Quando leggo un libro per me è molto importante comprendere il narratore, e purtroppo in questo racconto così non è stato: non penso che la mancanza di emozioni sia dovuta alla scelta di un mulo come voce narrante, bensì al mancato sviluppo delle relazioni tra i personaggi. Isolato ripete per tutto il racconto quanto vicino si senta ai suoi due padroni, sottolineando anche l’affetto da parte di quest’ultimi per lui, tuttavia io ho fatto davvero fatica a percepire la profondità e la portata emotiva del legame tra il mulo e i due uomini. Peccato, perché se gli eventi e, soprattutto, il rapporto tra Isolato e i suoi due padroni fossero stati sviluppati più accuratamente, il racconto mi avrebbe colpita molto di più. In particolare avrei preferito un maggior approfondimento dell’ultimo padrone di Isolato, perché il giovane membro dell’esercito fascista mi ha incuriosita fin da subito – potrei addirittura considerarlo il mio personaggio preferito.

Non so quale fosse il vero intento dell’autore, ma personalmente io ho interpretato il viaggio di Isolato come il cammino dell’uomo verso la ricerca della solidarietà e del proprio posto nel mondo. Isolato ha vissuto tutta la sua vita da solo, senza nessuno che gli volesse davvero bene, finché la sua strada ha incrociato quella del partigiano alpino prima e quella del giovane fascista poi. Per la prima volta in vita sua Isolato si sente amato e accettato, ha uno scopo nella vita e capisce di poter essere davvero utile agli altri, di poter aiutare qualcuno a fare del bene. Isolato e il suo ultimo padrone, il giovane soldato fascista, sono molto simili in questo, infatti entrambi faticano a comprendere quale sia il loro posto nel mondo ed è proprio questa incertezza a farli avvicinare sempre di più: passo dopo passo si scoprono e si aiutano a vicenda. 

Per concludere direi che nel complesso Isolato mi è piaciuto abbastanza: lo stile dell’autore è semplice e scorrevole, la storia è facile da seguire e al tempo stesso presenta importanti spunti di riflessioni sull’uomo e sul nostro passato. 

Fatemi sapere cosa ne pensate 🙂

MARTA

autori emergenti, recensione, storia

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