REVIEW PARTY: Il re delle cicatrici di Leigh Bardugo

TITOLO: Il re delle cicatrici
AUTRICE: Leigh Bardugo
EDITORE: Mondadori
PAGINE: 420

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TRAMA:
Nikolai Lantsov, sovrano di Ravka, corsaro, soldato, secondogenito di un re disonorato, ha sempre avuto un’innata propensione alle situazioni difficili, ma questa volta sembra dover fare i conti con qualcosa di impossibile, qualcosa che nessuno, tra la popolazione di Ravka, potrebbe mai immaginare. Come se non bastasse, per arrestare l’avanzata dei nemici che si assiepano lungo i confini del regno, il giovane re deve trovare un modo per riempire le casse dello Stato, stipulare nuove alleanze e fermare il nuovo pericolo che minaccia quello che un tempo è stato il glorioso esercito Grisha. Al suo fianco, però, c’è la fedele Zoya Nazyalensky, leggendario generale Grisha, che non si fermerà di fronte a nulla pur di aiutare Nikolai ad affrontare e sconfiggere il potere oscuro che alberga nelle profondità del suo cuore e che, rafforzandosi di giorno in giorno, minaccia di distruggere tutto quello che ha costruito. Zoya sa infatti che, come i Grisha non possono sopravvivere senza Ravka, tantomeno Ravka può sopravvivere a un re tanto indebolito. Nello stesso momento, nelle terre fredde del Nord, Nina Zenik sta combattendo la sua personale guerra contro coloro che vorrebbero spazzare via per sempre i Grisha. Ma per sconfiggere i pericoli che la attendono, sarà costretta a scendere a patti con il proprio terrificante potere e ad affrontare il dolore profondo e lacerante che porta nel cuore. Re, generale e spia di Ravka: tutti e tre nel corso del loro viaggio dovranno spingersi oltre i confini tra scienza e superstizione, magia e fede, rischiare il tutto per tutto per salvare una nazione spezzata, e accettare che alcuni segreti non sono fatti per restare sepolti e che certe ferite non sono destinate a guarire.

RECENSIONE

Amo da sempre le saghe che si sviluppano in lungo e in largo, che si intrecciano e si arricchiscono di spin off, ma credo di non averne mai letta nessuna così ampia e ben articolata come quella di cui fa parte Il Re delle Cicatrici. Dopo averlo scoperto nella serie Netflix Tenebre e ossa, il Grishaverse mi ha incuriosita al punto da procurarmi i libri: premettendo che per me questo tipo di letture sono puro divertimento, confesso di averli apprezzati molto.
È quindi con grande interesse che ho intrapreso la lettura del primo volume della nuova dilogia di Leigh Bardugo senza sapere niente della trama, salvo che era dedicata a Nikolai, un personaggio il cui nome in un primo momento non mi diceva assolutamente nulla – non ho mai avuto buona memoria per i nomi; d’altra parte per me che non leggo neanche la quarta di copertina se posso evitarlo è proprio la condizione ideale. In compenso credo che sia importante aver letto i volumi precedenti, ma se invece leggerete questo per primo poco male, sono sicura che correrete a recuperare gli altri in men che non si dica!

Il romanzo inizia in sordina, con uno spaccato di vita lontano dai palazzi e dalle luci della ribalta, con un bambino, poco amato dal padre e dai fratelli più grandi, che si avventura fuori di casa a controllare una porta che sbatte in modo inquietante, forse a causa del vento, malgrado fosse sicuro di averla chiusa. Dima teme di essere considerato uno smidollato dalla sua famiglia, così si fa coraggio, va a controllare e in un silenzio surreale scopre nel fienile ben più del viaggiatore ferito che gli sembra di scorgere all’inizio… Fin da questa breve introduzione veniamo a contatto con un mondo duro, ostile, dove la pace che sembrava essere seguita all’eliminazione dell’Oscuro è ancora un miraggio anche se, come dice il padre di Dima, il giovane re Nikolai è un eroe di guerra, ma nessuno crede che possa durare a lungo…

Malgrado la situazione precaria e talvolta drammatica del mondo in cui si muovono Nikolai e i suoi comprimari, il romanzo è vivace e ricco di colore, i personaggi sono davvero ben definiti e mostrano di evolversi in modo interessante: il giovane re è cresciuto, è maturato non solo per l’età (sono passati tre anni dall’episodio precedente) ma anche per la dura prova che deve superare, cioè quella di convivere con il demone che l’Oscuro gli ha lasciato in eredità; il suo generale, Zoya, è anche lei molto cambiata, e da ragazzina talentuosa ma volubile scoprirà la sua vera natura e acquisirà una maturità che fa pensare a ulteriori straordinari sviluppi nel prosieguo della serie. L’intesa tra i due è sempre più profonda, tanto che non si può fare a meno di shipparli come coppia, ma la ragion di stato che piani avrà?

Anche i personaggi che ruotano intorno a loro a palazzo si evolvono e affascinano: Genya, David, i gemelli shu… però chi mi ha maggiormente colpito sono i Santi, quelli che finalmente conosceremo personalmente…  Mi piace molto il modo in cui quest’autrice costruisce il suo mondo fantastico, il modo in cui descrive le creature che lo abitano, ma la forma che dà a questi incredibili personaggi mi ha ricordato figure mitiche di altre bellissime storie, come La storia infinita, per dirne una.
L’altra linea narrativa è quella che coinvolge Nina, altro personaggio in straordinaria evoluzione, che dopo le dolorose esperienze trascorse si impegna in una lotta spietata contro alcuni degli esseri più abbietti che incontreremo nel romanzo.

Scopriremo parecchie cose: la storia di molti dei personaggi, addirittura l’origine del temine Grisha; inoltre conosceremo meglio i popoli che confinano con Ravkha e il destino del paese che Nikolai ama tanto verrà messo in pericolo da un complotto ordito in sua assenza, oltre che da un colpo di scena inaspettato…

Non voglio dire altro, però il fascino di questo romanzo sta anche in alcuni riferimenti alla realtà che inevitabilmente arricchiscono il mondo fantastico del Grishaverse, facendo riferimento a un immaginario collettivo che è patrimonio di tutti ma anche in qualche misura all’attualità: benché solo accennati, tali particolari ci fanno sentire ancora più coinvolti in questa storia immersiva e ricca di saggezza. Una saggezza che ci viene da personaggi che non si puó fare a meno di amare e che fanno parte della narrativa di tutti i tempi: dal guerriero senza paura all’eroe che si immola per la causa, qui in versione rinnovata e moderna. E meno male, perché il mondo che Bardugo ci racconta ricorda molto il nostro: guerre, industria bellica, miseria, sfruttamento, discriminazione, diffidenza verso chi emerge per le sue qualità…


Conoscete quest’autrice? Avete già letto questo romanzo? 
Raccontatemi cosa ne pensate 🙂

Alice Croce Ortega


Potete acquistare QUI il romanzo. Vi invitiamo inoltre a visitare gli altri blog partecipanti al review party per leggere anche le loro opinioni su Il re delle cicatrici.  

fantasy, Mondadori, recensione

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