REVIEW PARTY: La gita del terrore di Katherine Arden

TITOLO: La gita del terrore
AUTRICE: Katherine Arden
PAGINE: 192
EDITORE: Mondadori

TRAMA:
Ollie ha undici anni, e da quando la sua geniale e avventurosa mamma non c’è più, si sente sempre un po’ fuori posto nel mondo. Il suo unico rifugio è la lettura. Così, quando vede una sconosciuta che sta per gettare un piccolo libro nero nel torrente, d’impulso decide di salvarlo: glielo ruba e scappa via. In una notte di pioggia e vento inizia a leggere l’inquietante storia di un patto d’amore maledetto racchiusa tra le pagine del misterioso libriccino. Il giorno dopo scopre che la meta della gita di classe è proprio la fattoria della storia, un luogo che esiste davvero e che rivelerà un passato di misteri e sparizioni inspiegabili. Durante il viaggio di ritorno dalla fattoria il pullmino sul quale viaggiano Ollie e i suoi compagni si ferma… Mentre cala il buio e si alza una strana nebbia, sull’orologio rotto di Ollie, un ricordo della mamma, compaiono un conto alla rovescia e un messaggio inequivocabile: VIA!

C’è sempre una qualche storia di fantasmi. Che ci piaccia a no. Ovunque tu vada in questo enorme, terribile mondo meraviglioso troverai sempre una storia di fantasmi ad aspettarti.
A volte inventata, a volte no.

RECENSIONE

La gita del terrore è una storia di fantasmi che si inserisce nel quadro della narrativa per ragazzi con un tema forse non originalissimo (la gita scolastica che non va proprio come dovrebbe), ma che contiene una serie di spunti molto originali che rendono la lettura interessante e avvincente. 

La protagonista, Ollie, è una ragazzina davvero speciale: è bravissima in matematica, sa giocare benissimo a scacchi e ha fatto parte della squadra di softball per la sua mira eccezionale, ma negli ultimi tempi si è come ritirata dal mondo. Infatti dopo la morte della mamma sembra aver perso interesse per tutto eccetto che per lettura, è scorbutica con i compagni e si disinteressa alla scuola. 
Un giorno si reca nel bosco in cerca di un angolino tranquillo per leggere e incontra una donna che per motivi misteriosi vuole gettare via un libro: come ogni lettrice che si rispetti, la nostra amica cerca di convincerla a non farlo, ma la donna è irremovibile, e quando Ollie se ne accorge non può fare altro che impadronirsi del libro stesso, metterlo in salvo… e correre a leggerlo.
A partire da questo momento, poco a poco il sovrannaturale si insinua nella storia e la nostra undicenne di ritorno dalla gita alla fattoria didattica si ritroverà presto a far parte della storia raccontata nel libro “salvato”… gli sviluppi saranno imprevedibili e l’importanza del volume sarà ben maggiore di quanto sembri all’inizio.

Cosa dire di questo breve romanzo che si legge tutto d’un fiato?

Ollie, la protagonista, è una bambina sveglia e coraggiosa, figlia dei nostri tempi: cresce in una famiglia che sovverte tutti gli stereotipi, con una mamma avventurosa che vola sul parapendio con la figlia e un papà che disapprova e rimane a casa a cucinare; abituata alla cucina sana del papà, ama però le ciambelle (verosimilmente i golosissimi donuts ormai diffusi anche da noi) e preferirebbe che il papà mettesse il pranzo nei sacchetti di carta usa e getta invece di usare il solito contenitore con l’unicorno di quando era piccola.

Il punto di vista è sempre quello di Ollie, spesso respinta dai compagni scarsamente empatici nei confronti della ragazzina colpita dal grave lutto, però nel corso della storia si avvicinano a lei altri due personaggi che all’inizio non le vanno molto a genio, ma che sapranno farsi conoscere maturando un bel rapporto di amicizia a tre, mostrando quanto possa essere ingannevole fermarsi alle prime impressioni.

Infine la storia è vivace e sempre interessante, la scrittura semplice ma equilibrata; le descrizioni dei personaggi collaterali sono date con poche pennellate efficaci e anche quelle dei paesaggi e degli ambienti non sono mai prolisse pur creando sempre la giusta atmosfera. Quando si descrivono gli stati d’animo di Ollie che ricorda i momenti drammatici seguiti alla morte della madre, l’autrice ci fa sentire vicini alla bambina senza mai indulgere a facili sentimentalismi o ricadere in luoghi comuni, anzi intrecciando tali ricordi alle vicende narrate in un modo che diventa funzionale al racconto e contribuisce a creare il giusto clima di tensione. Il finale poi è sorprendente, anche se ci sono piccoli segnali che lo annunciano grazie ai quali l’epilogo ci appare del tutto coerente con la complessa vicenda.

Concludendo: un libro che mi sono divertita a leggere e che consiglierei a tutti i bambini, che oltre a una bella storia “brividosa” troveranno anche dei bei personaggi positivi… anche se non tutti, ovviamente!


Cosa ne pensate? Vi ispira questo romanzo?
Vi invito a passare dagli altri blog partecipanti al Review Party per leggere anche le loro recensioni 🙂

Alice Croce Ortega


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mistero, Mondadori, Young Adult

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