RECENSIONE: Io prima di te di Jojo Moyes

TITOLO: Io prima di teIo prima di te di [Jojo Moyes, Maria Carla Dallavalle]
AUTORE: Jojo Moyes
EDITORE: Mondadori
PAGINE: 390

TRAMA:
A ventisei anni Louisa Clark sa tante cose.
Sa esattamente quanti passi ci sono tra la fermata dell’autobus e casa sua. Sa che le piace fare la cameriera in un locale senza troppe pretese nella piccola località turistica dove è nata e da cui non si è mai mossa, e probabilmente, nel profondo del suo cuore, sa anche di non essere davvero innamorata di Patrick, il ragazzo con cui è fidanzata da quasi sette anni. Quello che invece ignora è che sta per perdere il lavoro e che, per la prima volta, tutte le sue certezze saranno messe in discussione.
A trentacinque anni Will Traynor sa che il terribile incidente di cui è rimasto vittima e che l’ha inchiodato su una sedia a rotelle gli ha tolto la voglia di vivere. Sa che niente può più essere come prima, e sa esattamente come porre fine a questa sofferenza. Quello che invece ignora è che Lou sta per irrompere prepotentemente nella sua vita portando con sé un’esplosione di giovinezza, stravaganza e abiti variopinti.
Nessuno dei due, comunque, sa che la propria vita sta per cambiare per sempre.

RECENSIONE

Io prima di te è un romanzo scritto da Jojo Moyes, di cui è stato realizzato un adattamento cinematografico nel 2016 con protagonisti Emilia Clark e Sam Claflin. Il libro in questione mi è stato regalato questo Natale da una mia amica, quindi ho deciso di leggerlo nonostante avessi gia visto più di una volta il film. La prima cosa che mi è venuta in mente non appena l’ho iniziato è stata che i realizzatori del film hanno mantenuto una fedeltà quasi assoluta alla storia originale: a parte qualche dettaglio che è stato eliminato, il film segue di pari passo la narrazione del libro, le scene sono le stesse e perfino le battute dei personaggi sono state riprese parola per parola. Questo è il motivo principale per cui, purtroppo, il libro di Jojo Moyes non mi entusiasmata particolarmente: sapendo già come si sarebbe conclusa la storia tra Lou e Will, non ho provato la fame e la curiosità di scoprire se per i due protagonisti ci sarebbe stato il lieto fine o no.

Emilia Clarke aus "Ein ganzes halbes Jahr" im Interview - nw.de

La protagonista del romanzo è Lou Clarke, una giovane di 26 anni, che non si è mai spinta oltre i confini della sua piccola cittadina, un po’ per problemi economici e un po’ per timore dell’ignoto. La sua vita cambia completamente quando inizia a lavorare come assistente per Will Traynor, trantacinquenne di famiglia benestante, diventato tetraplegico dopo essere stato investito da una moto un paio di anni prima. Dopo le prime settimane di totale freddezza da parte di Will, Lou si dimostra capace di fargli ritornare pian piano il sorriso grazie al suo buon umore, la sua parlantina e il suo assurdo abbigliamento. Quella di Lou, però, è una corsa contro il tempo, poichè il termine del suo contratto corrisponde alla data in cui Will Traynor ha deciso di recarsi in Svizzera per porre fine alla sua vita. Compito di Lou è fare di tutto per far ritornare a Will la voglia di continuare a vivere. Ce la farà oppure no?

Credo sia praticamente impossibile non apprezzare la protagonista di questo romanzo: Lou è più unica che rara, il suo sorrisone e la sua gioia sono contagiosi, è goffa e imbranata, ma al tempo stesso estremamente determinata nell’aiutare Will. Anche di fronte ai musoni di Will e ai vari insuccessi, Lou si non perde mai d’animo, anzi è sempre pronta a trovare nuove attività da proporgli, pur di farlo uscire di casa e di fargli assaporare ancora un po’ il sapore della vita.
Molto carine sono le conversazioni che Lou ha con altri tetraplegici o assistenti/parenti/conoscenti di tetraplegici su un forum online: ognuno a modo suo l’aiuta a comprendere meglio la situazione di Will e come comportarsi per cercare di fargli cambiare idea sul suo destino.

Will Traynor nel libro è un personaggio difficile da capire, principalmente perchè preferisce tenere per sè tutti i suoi pensieri e nascondere tutte le sue emozioni, dunque Lou, unica narratrice della storia, non ha la possibilità di accedere al suo cuore e alla sua mente; in questo caso, quindi, ho preferito il Will del film, perchè avendo un’immagine visiva è stato sicuramente più facile entrare in contatto con il personaggio.

– Non pensi che, in un certo senso, sia più difficile per te… adattarti? Voglio  dire, proprio perchè hai fatto tutte quelle cose?
– Mi stai chiedendo se vorrei non averle mai fatte?
  – Mi sto semplicemente chiedendo se sarebbe più facile per te se tu avessi vissuto una vita più tranquilla.
  – Non rimpiangerò mai e poi mai quello che ho fatto. Perchè se sei inchiodato su una di queste, l’unica cosa che puoi fare è ripercorrere i luoghi della tua memoria.

Spesso nei romanzi d’amore di questo tipo, la storia si limita ai due protagonisti, lasciando da parte tutti quei personaggi secondari che dovrebbero andare ad arricchire la narrazione, ma che di fatto hanno la stessa utilità di un soprammobile; Jojo Moyes, invece, ha prestato attenzione anche ai vari personaggi secondari, dando a ciascuno il proprio spazio per esprimersi al meglio. Mi è piaciuto molto come sono stati presentati i genitori di Will, in particolar modo la signora Traynor: è stato molto commovente leggere del suo amore per il figlio, della sua disperazione e del suo dolore di fronte alle scelte di Will. Altra figura che ha attirato la mia attenzione è stata la sorella di Lou, Treena, principalmente perchè il suo rapporto con Lou nel libro è molto diverso, molto più conflittuale rispetto a come è stato presentato e sviluppato nel film. Ultimo personaggio di cui vorrei brevemente parlare è Patrick, il fidanzato di Lou, che nel libro è decisamente più fastidioso e odioso che nel film… forse sul grande schermo non mi stava così antipatico perchè è stato interpretato da Matthew Lewis, l’attore che ha rivestito i panni di Neville Paciock nella saga di Harry Potter… e tutti sanno che è impossibile odiare Neville. 

Nell’insieme ho apprezzato la storia presentata da Jojo Moyes: sicuramente è molto di più di una semplice storia d’amore, è prima di tutto una storia di amicizia, di rispetto reciproco, di voglia di riscatto, di crescita personale e di superamento delle proprie paure. Lou e Will imparano a conoscersi e a scoprirsi pian piano, la loro è una danza molto lenta, si prendono per mano e insieme cercano di migliorarsi reciprocamente; l’amore c’è, ovvio, ma passa quasi in secondo piano, diventando semplicemente una sorta di cornice per racchiudere l’intero mondo di Lou e Will. Non è una storia “rosa e fiori”, come alcuni potrebbero pensare, e credo che l’autrice sia stata davvero brava a dipingere la loro storia in modo molto veritiero e per niente melenso.

– Hai vissuto alla grande, vero?
 – Sì, in effetti. – Si accostò un poco e alzò ancora la sedia in modo da essere quasi a livello degli occhi.
– E’ per questo che mi fai incavolare, Clark. Perchè vedo tutto questo talento, tutta questa…- Si trinse nelle spalle. – Questa energia e intelligenza, e…
– Non dire potenzialità…
 – … potenzialità. Esatto. Potenzialità. E non riesco proprio a capire come tu possa accontentarti di vivere una vita così scialba.

Insomma, devo ammettere che mi è dispiaciuto aver letto questo romanzo solo dopo aver già visto il film, perchè sono sicura che se non avessi già conosciuto le vicende a memoria me lo sarei goduta molto di più e, quindi, mi avrebbe conquistata al cento per cento.

Cosa ne pensate? Conoscete il libro? Avete anche visto il film?

MARTA

amore, Mondadori, recensione, romance

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