RECENSIONE: Regina dell’aria e delle tenebre di Cassandra Clare

ATTENZIONE: SPOILER (e commenti senza peli sulla lingua).
TITOLO: The Dark Artificies, Regina dell’aria e delle tenebre
AUTRICE: Cassandra Clare
EDITORE: Mondadori
PAGINE: 800 (troppe)
TRAMA: 
E se la dannazione fosse il prezzo da pagare per il vero amore? Nella Sala del Consiglio l’aria è impregnata di un odore metallico di sangue. Qui, poco distante dal corpo esanime di Robert Lightwood, tra le braccia di Julian giace Livia Blackthorn, la pelle del colore del latte, anche lei ormai priva di vita. Niente sarà più come prima dopo la carneficina che ha appena avuto luogo nella roccaforte degli Shadowhunters. All’indomani della morte di Livvy e dell’Inquisitore, infatti, il Conclave è in fermento e sull’orlo della guerra civile. Parte della famiglia Blackthorn, devastata per la perdita di Livvy, vola a Los Angeles, dove cercherà di scoprire l’origine di una malattia che sta  provocando la progressiva distruzione della razza degli stregoni. Nel frattempo, Julian ed Emma, ricattati dal nuovo Inquisitore, nel  disperato tentativo di mantenere segreto il loro amore proibito partono per una pericolosa missione nella Terra delle Fate con l’obiettivo di recuperare il Volume Nero dei Morti, un libro di incantesimi potentissimi per riportare indietro i defunti. Quello che scopriranno, però, è un segreto che potrebbe annientare l’intero loro mondo e gettare così un’ombra scura sul loro futuro. Per questo, Emma e Julian saranno costretti a lanciarsi in una vera e propria corsa contro il tempo per salvare se stessi e il mondo degli Shadowhunters prima che il potere mortale della maledizione parabatai distrugga quello che hanno di più caro.

 

RECENSIONE

La serie The Dark Artificies non mi ha mai conquistata più di tanto: per tutto il primo libro avrei voluto uccidere i due protagonisti, Emma e Julian; il secondo capitolo, almeno in parte, me li ha fatti rivalutare; l’ultimo volume, invece, mi ha stesa completamente (in senso negativo).

Il difetto più grande dell’intera trilogia è la mancanza di un vero e proprio antagonista: nel corso della storia ci sono diverse entità (Malcom, Annabel, la Coorte, il Re Unseelie) che cercano di mettere il bastone tra le ruote alla famiglia Blackthorn, senza però portare a termine un granchè.
In particolare i membri della Coorte meriterebbero un premio come “peggiori cattivi della storia”, visto che non sono altro che un branco di incapaci che continuano a fare cose a caso, senza sapere nemmeno loro lo scopo di quello che fanno. Ovviamente i “capi” della Coorte sono i più rimbambiti di tutti: Horace e Zara Dearborn non fanno paura a nessuno, sono stupidi e troppo impulsivi, li ho davvero detestati… Mi sarebbero stati più simpatici se fossero riusciti a nuocere maggiormente ai Blackthorne. Per non parlare poi dell’evidente somiglianza tra la Coorte e il Circolo di Valentine… Mi dà davvero fastidio quando gli autori riprendono elementi che hanno già impiegato, limitandosi a modificarli leggermente, solo perché non sanno più che pesci pigliare.
A differenza della Coorte (che non ha senso d’esistere), il Re Unseelie come nemico mi aveva intrigata all’inizio. Peccato per il modo in cui la Clare ha distrutto questo ramo della storia, trasformando il Re Unseelie in un pupazzetto innocuo.

È probabile che l’autrice abbia scelto consapevolmente di mettere al centro del romanzo l’impossibile storia d’amore tra Emma e Julian, dando meno importanza all’aspetto relativo all’avventura e al pericolo; tuttavia bisogna ricordare che gli Shadowhunters sono guerrieri e che quindi è fondamentale la presenza di un nemico che rappresenti effettivamente un ostacolo concreto per i nostri eroi (i quali, altrimenti, se ne rimangono con le mani in mano per centinaia di pagine).

Un altro problema della serie, che emerge soprattutto nell’ultimo libro, è la presenza di troppi personaggi. Presentando tante figure che agiscono in maniera separata le une dalle altre si rischia di spezzare troppo il filo della narrazione, non permettendo più al lettore di ricordarsi chi sta facendo cosa. Inoltre, così facendo, Emma e Julian finiscono per perdersi tra gli altri personaggi, tant’è vero che non sembrano nemmeno più i due protagonisti. Proprio per questo motivo la parte che ho preferito di tutto il terzo libro è quella in cui i due parabatai si ritrovano a Thule, dove la narrazione si concentra esclusivamente su di loro per diversi capitoli.
In relazione ai personaggi la Clare commette anche un altro errore, ovvero dedica un sacco di spazio a tutti, ma nessuno fa praticamente niente di utile per tutto il libro. In particolare Diego e Jaime vincono a mani basse la medaglia come personaggi più inutili della storia della letteratura. In più io non sopporto la mania della Clare di introdurre nell’ultimo libro di una serie la storia per quella successiva: così come in Città del fuoco celeste aveva dedicato un milione di pagine inutili a Emma e Julian, in questo libro Kit e Ty sono peggio del prezzemolo solo perchè la Clare ha già in mente di scrivere un’intera serie incentrata su di loro. Va bene iniziare a gettare le basi per la storia da sviluppare in seguito, ma scrivere già il primo libro della nuova saga è un po’ eccessivo… ci credo che poi viene fuori un infinito libro di 800 pagine!
Qualcuno può poi spiegarmi l’ossessione della carissima Cassandra per i personaggi delle precedenti serie? Non voglio più sentire parlare di Tessa e Jem. Non avrei mai pensato di dirlo, ma anche Jace, Clary, Alec, Magnus, Simon e Isabelle stanno davvero iniziando a stufarmi. Avendo tanti personaggi, inoltre, l’autrice non è riuscita a farli interagire bene: Cristina e Emma dovrebbero essere migliori amiche, in realtà hanno a dir tanto due pagine insieme; Cristina e Diego hanno avuto una storia d’amore, quindi, in teoria dovrebbero mostrare qualche sentimento l’uno nei confronti dell’altra, invece non si  guardano in faccia nemmeno una volta.

Il prossimo punto che analizzerò, vi giuro, è un aspetto della storia che mi ha fatta piangere e ridere al tempo stesso come poche cose nella mia vita: il poliamore tra Cristina, Mark e Kieran.
La Clare ha trovato la soluzione a tutti i triangoli amorosi della storia della letteratura e del cinema: perchè mai Bella Swan si è fatta tremila pippe mentali per scegliere tra Jacob e Edward, quando sarebbero potuti stare tutti insieme felicemente? Il problema di per sé non è la questione del poliamore, bensì il fatto che sembra quasi che la Clare abbia voluto lavarsene le mani, al posto di far prendere ai personaggi delle decisioni. Fra l’altro ha sviluppato malissimo le relazioni tra questi tre ragazzi: quando Cristina si è innamorata di Kieran? quando Kieran si è innamorato di Cristina? quando Mark ha perdonato Kieran?

E ora arriviamo alla peggiore trovata della Clare: la storia d’amore tra Emma e Julian.
Emma e Julian hanno in due un cervello grande quanto una nocciola, perché sono coscienti del fatto che stando insieme rischiano di distruggere tutte le persone a cui vogliono bene a causa della maledizione, eppure se ne fregano altamente e ogni tre per due si ritrovano a letto insieme. Capisco che l’amore è l’amore, però un po’ di attenzione, cavolo! Potete anche limitarvi a qualche semplice bacetto! Per non parlare del fatto che Emma è davvero cretina, perché ogni volta che Julian cerca di fare qualcosa per starle lontano, lei non fa altro che prendersela con lui. Ma l’obbrobrio peggiore è proprio il modo in cui si conclude la loro storia: perfettamente. Il legame parabatai viene rotto in qualche strampalato modo che non ho ancora ben capito e loro due possono stare tranquillamente insieme. Tre libri, 2107 pagine di casini vari per poi risolvere tutto in quindici righe… Ma stiamo scherzando?!
La Clare cerca sempre, sempre, sempre di fare dei finali troppo felici: non uccide mai nessuno dei buoni praticamente… e invece in questo caso il finale perfetto sarebbe stato con la morte di Emma o Julian! Lo so che può essere rischioso scrivere un finale in cui uno dei due protagonisti muore, però in questo caso sarebbe stato sicuramente più realistico.

Mi spiace davvero tanto, ma questa è stata la prima volta che un libro della Clare non mi è piaciuto, non mi aspettavo una cosa del genere… troppi errori, troppi elementi fuori posto o sviluppati male. A questo punto non so nemmeno se leggerò le future storie sul mondo degli Shadowhunters.

Fra l’altro, non so a voi, ma a noi è venuto seriamente il dubbio che la Clare non stia effettivamente scrivendo in prima persona tutti i libri pubblicati con il suo nome… è davvero possibile che riesca a scrivere così velocemente (e male)?

P.S. La versione italiana presenta anche parecchi errori di cdb e traduzione, a volte perfino i nomi dei personaggi sono sbagliati… Immaginate il mio esaurimento a un certo punto…

 

Il mio voto? Questo:

Avete letto questo libro? Cosa ne pensate? Condividete la mia opinione?

MARTA

Cassandra Clare, Mondadori, recensioni, Shadowhunters

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